La misura è colma da tempo e senza un intervento risolutore da parte della Regione…
Il centrodestra in Consiglio Regionale della Lombardia ha bocciato questo pomeriggio una mozione del Partito Democratico che faceva proprio l’appello delle quattordici personalità di spicco del mondo sanitario che nei giorni scorsi hanno chiesto l’aumento del finanziamento nazionale della sanità fino all’obiettivo dell’8% del valore del Pil.
La mozione del Pd chiedeva che il Consiglio Regionale impegnasse il presidente Fontana “ad attivarsi immediatamente presso il Governo nazionale al fine di scongiurare ogni taglio previsto per il sistema sanitario e per ottenere un adeguato finanziamento annuale per la sanità corrispondente almeno all’8% del Pil, così da poter incidere realmente sulle liste d’attesa, poter dare risposta alle nuove sfide e ai nuovi bisogni di cura e assistenza dei cittadini, e a garantire il mantenimento di ‘quel grande Servizio sanitario nazionale che ha contribuito significativamente a migliorare prospettiva e qualità di vita e a ridurre le disuguaglianze socioeconomiche’ “.
Il centrodestra, compatto, ha respinto la mozione sostenuta da tutte le opposizioni.
“L’8% come traguardo a cui tendere è stato proposto da personalità come Locatelli e Garattini: non è un capriccio ma una responsabilità che tutta la classe politica dovrebbe assumersi” dichiara Davide Casati, consigliere regionale componente della commissione III sanità. “Pensavo che la Lega fosse quella pragmatica del presidente Fedriga che fa ricorso contro il Governo per il taglio dei fondi per la sanità, e invece è quella silente di Fontana. In Lombardia siamo di fronte al solito triste spettacolino di chi non vuole che si apra il dibattito sulla sanità, perché significherebbe mettere in discussione un modello, quello lombardo, che è sfuggito totalmente di mano e che pone i cittadini di fronte al ricatto ‘se vuoi farti curare, paga’ ”.