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Siamo in tempi di crisi, ma mentre ai pendolari la Regione impone l’aumento di biglietti e abbonamenti, a chi è a capo di Fnm e Trenord viene addirittura aumentata la retribuzione, già elevatissima, di quasi il 20 per cento. Abbiamo presentato una interrogazione alla giunta lombarda per conoscere le ragioni dell’aumento dello stipendio del direttore generale di Fnm Marco Piuri, che è anche amministratore delegato di Trenord

Non c’è rispetto dei pendolari, né di tutti i cittadini lombardi.  Capiremmo se il servizio ferroviario fosse migliorato in modo sostanziale, ma questo chiaramente non è accaduto, anzi!

La retribuzione del manager dei trasporti  per il 2022 è stata quantificata in 627mila euro, di cui 212mila di parte variabile dovuta al raggiungimento di alcuni obiettivi, il più importante dei quali è un valore target dell’Ebitda, cioè un indicatore che misura l’utile di impresa al netto di tasse, interessi, ammortamenti e svalutazioni. La retribuzione dell’anno precedente era pari a 568mila euro, dunque parliamo di un aumento di 60mila euro in un solo anno.

Con l’interrogazione, rivolta agli assessori Marco Alparone, Bilancio e Partecipate, e Franco Lucente, Trasporti, il PD chiede di sapere: se la giunta regionale sia stata messa a conoscenza di questo aumento e se abbia una posizione al riguardo; se sappia su quali presupposti la componente fissa della retribuzione sia aumentata di quasi il 20 per cento; se la giunta regionale ritenga opportuno che la parte variabile della retribuzione si basi esclusivamente su indicatori finanziari e non sul raggiungimento di obiettivi di reale miglioramento del servizio per gli utenti e i pendolari; infine, se con il rinnovo del contratto di servizio a Trenord verrà valutato un riassetto organizzativo del management o se resterà tutto invariato.

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