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Via libera, all’interno dell’ordinamentale votato oggi in Aula, alla modifica voluta dal centrodestra e dall’assessore all’ambiente Giorgio Maione che ‘allarga’ le maglie sugli impianti di biogas, innalzando il limite per l’assoggettabilità a VIA da 150 a 500 tonnellate/giorno di materiale trattato.

Abbiamo chiesto l’eliminazione di questa modifica che valutiamo peggiorativa se non è anticipata da una normativa regionale che pianifichi e individui gli ambiti dove poter insediare questo genere di impianti. E invece la maggioranza ha tirato dritto votando questa norma che sa più di ‘deregulation’ che di semplificazione.

Quando si parla di simili impianti con un impatto tutt’altro che trascurabile sui territori, è necessario partire dall’effettiva analisi dei bisogni e affrontare le questioni con un iter tecnico, non con poche righe di emendamento all’interno dell’ordinamentale, al fine di valutare l’effettiva necessità o meno di aumentare i limiti di materiale trattato, soprattutto se svincolato dalle procedure di impatto ambientale.

Quanto all’economia circolare che spesso viene citata a sostegno di questi blitz normativi, non è giustificazione di questo ‘liberi tutti’: la circolarità prevede anche una pianificazione attenta, in capo all’istituzione pubblica, senza lasciare mano libera ai privati, che legittimamente perseguono il proprio interesse economico.

Nel video qui di seguito il mio intervento in  aula e qui l’articolo pubblicato oggi da L’Eco di Bergamo

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