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All’indomani dall’approvazione definitiva del Parlamento della legge che assicura l’assistenza medica alle persone senza dimora solo nelle Città Metropolitane (e per la quale siamo in attesa dei decreti attuativi), il progetto di legge regionale del Partito Democratico è incardinato in commissione III Sanità dove oggi si sono svolte le audizioni con alcuni rappresentati di enti ed associazioni che si occupano di marginalità grave.
Nel corso delle audizioni odierne è emerso con chiarezza quanto sia importante assicurare l’accesso alle cure primarie alle persona senza dimora: questo progetto di legge è un primo passo necessario che vorremo fosse condiviso e ragionato assieme alle forze di maggioranza, affinché dal confronto in Commissione esca un testo davvero efficace per dare risposta ai bisogni dei più fragili e nel contempo contenere gli accessi ai pronto soccorso che ad oggi sono l’unica soluzione nel momento di necessità. Anche da un punto di vista di sostenibilità economica, infatti, è importante che le risorse vengano utilizzate al meglio, riducendo gli interventi in emergenza e privilegiando quelli di prevenzione.
Tra le varie osservazioni portate avanti oggi dai rappresentanti di enti e associazioni, è emersa la necessità di uno stretto raccordo tra i medici di base che potrebbero prendere in carico le persone senza fissa dimora e gli operatori sul territorio. Creare sinergie con i medici di medicina generale è necessario sia per intercettare questi bisogni di cure che per avere la possibilità di emettere ricette per farmaci a carico del SSN. Quella del ricettario è infatti una priorità visto che al momento le prescrizioni possono essere fatte solo su ricetta bianca dai medici volontari che operano nei centri sul territorio.
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