La misura è colma da tempo e senza un intervento risolutore da parte della Regione…
L’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha deliberato l’ammissibilità della nostra proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma della sanità lombarda, sulla quale abbiamo raccolto in pochi mesi circa centomila firme di cittadine e cittadini. In nome di tutti loro, in Commissione e poi in Consiglio, ci batteremo per riportare il nostro servizio sanitario regionale sui giusti binari, che significa ridare forza e dignità alla sanità pubblica e spezzare il ricatto del ‘o paghi o aspetti’ che è il contrario della garanzia universale del diritto alla salute. Abbiamo lanciato la raccolta firme a fine febbraio, durante la nostra prima conferenza regionale sulla sanità che, non a caso, si intitolava ‘La salute è un diritto’, come afferma la nostra Costituzione all’articolo 32.
Quella affermazione deve tornare a essere realtà. La proposta regionale va nella stessa direzione del disegno di legge del Pd nazionale, presentato in Parlamento, per portare il finanziamento della sanità al 7,5% del Pil. In dettaglio, il progetto di legge regionale è composto da due articoli e consiste in una modifica della legge regionale n. 33 del 2009, come ritoccata dalle riforme Maroni del 2015 e Fontana-Moratti del 2021. L’intento è quello di riscrivere i principi, introducendo il concetto di sussidiarietà obbligando la Regione a fare programmazione e a governare l’offerta fornita dagli operatori pubblici e privati, indirizzandoli verso le prestazioni maggiormente necessarie.
Quattro i principi che vengono introdotti: universalità del servizio, centralità della prevenzione, priorità dei servizi territoriali, governo pubblico degli erogatori. Perché va ricostruita la sanità pubblica e va garantito il diritto alla salute, e vogliamo dire basta alle liste d’attesa e all’odioso ricatto del ‘o paghi o aspetti’.
Al seguente link, una mia dichiarazione sul tema: https://youtu.be/MpVQBodpu4I?feature=shared